Le parole per parlare di cancro e di morte, David Bowie, Chicharrón di Coco, e un pensiero banale quanto sorprendente: la speranza ultima risiede nel significato di ciò che è stata la nostra vita.
Grazie per le parole che usi con precisa misura, Paola Chiara. E grazie per avermi messo in questa puntata che mi ha mosso tante cose dentro.
Pensa che proprio pochi giorni fa, in un gruppo di lettura di terza media, ci siamo raccontatə il graphic novel "Fantasmi" di Raina Telgemeier: è una storia di sorellanza, respiri da prendere e ricordi da mantenere, e visto che lì tutto gira attorno al dia de los muertos, ci ha fatto andare subito a "Coco" e all'importanza di nominare per ricordare.
Mi sembra che a volte le cose che facciamo e viviamo si colleghino misteriosamente, ed è una cosa molto bella.
Paola grazie per questo lavoro "didattico", per questa formazione.
L'uso delle parole, tutte, il loro peso, l'attenzione al loro significato, sono semi potentissimi.
Se seminati sin dall'inizio, saremo persone che sapranno vivere meglio, o forse vivere in modo più adeguato molte più esperienze.
Se penso a un momento della mia vita, di circa 40 anni fa, mi ritrovo come un bambino che non capiva nulla. Ma per fortuna (paradossalmente) ero bambino. Ma penso alla disperazione di mia madre, che invece era già una donna, e al suo non essere ben formata a certe parole.
Grazie per queste parole così intense, crude e gentili al contempo. Chi ha sfiorato il morire conosce bene la delicatezza con cui si rende necessario parlarne e al contempo sa anche che la verità che si sperimenta non lascia dubbi. Credo sia necessario parlare di questo tema poiché camminare verso la propria fine chiede tanta consapevolezza, coraggio e leggerezza al contempo. Diversamente si vive male e si muore peggio.
Grazie per le parole che usi con precisa misura, Paola Chiara. E grazie per avermi messo in questa puntata che mi ha mosso tante cose dentro.
Pensa che proprio pochi giorni fa, in un gruppo di lettura di terza media, ci siamo raccontatə il graphic novel "Fantasmi" di Raina Telgemeier: è una storia di sorellanza, respiri da prendere e ricordi da mantenere, e visto che lì tutto gira attorno al dia de los muertos, ci ha fatto andare subito a "Coco" e all'importanza di nominare per ricordare.
Mi sembra che a volte le cose che facciamo e viviamo si colleghino misteriosamente, ed è una cosa molto bella.
Grazie a te, Andrea. Questo mistero dei ponti che si ergono a unite tanti puntini sparsi, non mi è del tutto nuovo :) viva i ponti, e viva le parole.
Paola grazie per questo lavoro "didattico", per questa formazione.
L'uso delle parole, tutte, il loro peso, l'attenzione al loro significato, sono semi potentissimi.
Se seminati sin dall'inizio, saremo persone che sapranno vivere meglio, o forse vivere in modo più adeguato molte più esperienze.
Se penso a un momento della mia vita, di circa 40 anni fa, mi ritrovo come un bambino che non capiva nulla. Ma per fortuna (paradossalmente) ero bambino. Ma penso alla disperazione di mia madre, che invece era già una donna, e al suo non essere ben formata a certe parole.
Grazie
Grazie, Andrea 🌸
Grazie per queste parole così intense, crude e gentili al contempo. Chi ha sfiorato il morire conosce bene la delicatezza con cui si rende necessario parlarne e al contempo sa anche che la verità che si sperimenta non lascia dubbi. Credo sia necessario parlare di questo tema poiché camminare verso la propria fine chiede tanta consapevolezza, coraggio e leggerezza al contempo. Diversamente si vive male e si muore peggio.
Diversamente si vive male, e si muore peggio. Grazie, Marina ❤️