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martino/pietropoli's avatar

Mi hai fatto tornare in mente una conferenza di Flavia Carlini che sentii tempo fa. Parlava (anche) di medicina di genere. Espressione che, confesso, avevo sempre sentito ma senza mai rifletterci. Citava gli esempi che anche tu citi ma aggiungeva anche che esistono patologie che hanno sintomi diversi fra uomo e donna, come (ma dovrei controllare) gli infarti. Che infatti spesso non vengono diagnosticati o non subito perché li scambiano per altro. Non è negligenza, è che i medici si sono formati su letteratura basata sullo studio di corpi maschili. Sui bias citava non solo l’esempio della sperimentazione su uomini o donne ma anche quella su persone di colore (qualsiasi colore) che potrebbero avere risposte diverse alle terapie anche in funzione del proprio corredo genetico.

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Alice Orrù's avatar

Pur non essendo temi nuovi per me, questa prospettiva incentrata sulla ricerca oncologica mi ha spezzata. Quanta rabbia, linda, quanta. Scriverne e condividere è la strada più immediata che possiamo seguire al momento, quindi grazie per questo numero.

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Elisabetta Moro's avatar

Che bella questa sinergia tra newsletter! Grazie di cuore per aver citato Feminist Feelings🫀

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Nicoletta Cinotti's avatar

Condivido tutto quello che scrivi con due postille: la prima generale è la seconda personale (spero non me ne vorrai). Quella generale riguarda ovuli e spermatozoi. Gli spermatozoi sono nuovi ogni sei mesi. Gli ovuli sono con noi dalla nascita e assorbono, invecchiano, cambiano nel corso della vita. In alcuni casi credo sia oggettivamente meglio che non ci sia sperimentazione su donne ma che si possa e si debba parametrare i farmaci in base al sesso e alla costituzione corporea.

La seconda riguarda il tuo scrivere di cancro, l’ospite imprevisto entrato nella tua vita. A un certo punto inizia a scrivere di salute perché le parole contano. Leggi (ma sicuramente l’avrai già letto) Il corpo consapevole di Ellen Langer e il suo Counterclockwise: Mindful Health and the Power of Possibility. Potrebbe interessarti. Un sorriso

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Donata Columbro's avatar

Ciao Nicoletta, sulla prima parte di quello che scrivi: i farmaci possono essere parametrati in base al sesso se ci sono sperimentazioni e trial, che vuol dire includere il corpo della donna negli studi scientifici. Non credo sia "oggettivamente" meglio che ciò non accada. Un libro molto interessante a riguardo è "Il sesso è (quasi) tutto: Evoluzione, diversità e medicina di genere" di Antonella Viola.

La seconda: ma perché Paola non dovrebbe più scrivere di cancro? Le parole contano, e che bello che qualcuno possa usarle con coraggio per condividere così tanto di sé e rendere la sua storia individuale un'esperienza politica e collettiva. Ma forse ho capito male il tuo messaggio.

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Nicoletta Cinotti's avatar

E io non le ho suggerito di non scrivere ma credo di averle citato due libri che giustificano il mio invito a parlare di salute. Nessuna censura sulla scrittura attorno al cancro…

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Nicoletta Cinotti's avatar

Sulla seconda parte credo dovrebbe rispondere Paola. Sulla prima parte ti ringrazio di avermi aggiornato! Un sorriso

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